in margine ad alcune divertenti discussioni musicali nel blog di massimo orgiazzi


Partiamo da Bologna, la mia ex città, dove tuttora esiste il Centro di Poesia Contemporanea gestito da gente che in qualche modo ho frequentato (siano amici come Rondoni, la Serragnoli, Galaverni o miei professori universitari come Bertoni…); se uno voglia occuparsi di poesia, non può fare a meno di considerare le iniziative del Centro, sempre molto interessanti e non grancassa dell’assessorato DS alla cultura, partito che a Bologna, come si sa, regna sovrano – con qualche pausetta come il periodo Guazzalochiano…A Bologna, come in quasi tutta l’Emilia Romagna, esiste la strana figura del comunista pieno di soldi che odia il Berlusca solo per invidia…Un oximoron? Forse, ma ormai la guerra fredda è finita, evviva la piadina e il lambrusco… Bologna la città del Guccini – che apprezzava qualche mia canzone anche per intercessione della sua morosa mia amica, ma non ne ho mai approfittato (che palle, eventualmente, fare le turné, le promozioni e sgolarsi!…Semmai bello solo realizzare i dischi e poi andarsene al bar, circolando come voce misteriosa…) – del Guccini che in una cena tra amici volle insegnarci l’antico tarocchino bolognese, del quale si ritiene un grande esperto, credo non a torto; dei Dalla, che purtroppo non ho mai conosciuto, perché è uno davvero gentile e buono, dei Claudio Lolli (conosciuto, aveva un cane lupo nervosetto…), dei Vasco Rossi transitanti ospiti di Telethon, che dice a mio padre “Direttore, non mi spinga! Mica sono un suo impiegato!”…Dei Capossela, che amoreggiava con una che conoscevo, la quale mi chiamava il Condor, per fare la disinteressata e la simpatica con un mio carissimo amico, ma che, in verità, mi aveva rivolto parola lei in Universa (all’epoca, pareva che emanassi un fascino selvaggio e primitivo, forse per la barba e i capelli lunghi e l’aria stronza e strafottente, fascino che poi è diventato più ermetico e ingentilito con gli anni – ma dopo i 30anni – signori miei - cambiano le carte in tavola e i giochi…)…Dei Ligabue, con cui litigo nel periodo in cui faccio il servizio civile a Ferrara e che poi mi ritrovo quando comincio a lavorare per Procacci di Fandango e Radiofreccia…Ligabue: tipo tosto, mi piace come regista di Radiofreccia, non come cantautore…Dei Luca Carboni che posano da cucadores nel fighettissimo e bolognesissimo Rosa-Rosae, ma che scrivono canzoni romantiche e dolci che si possono usare per inebriare le ragazze…Che dire, sono cresciuto anche con queste cose…Capossela è quello che mi piace di più…Però Adriano è Adriano…Celentano, intendo…Una volta, di notte, suonando con un gruppo piuttosto nutrito di amici, d’estate, svegliai il custode del villaggio turistico che mi puntò il fucile minacciandomi con un - “ora mi tieni sveglio fino all’alba e mi fai tutto Celentano con la chitarra” -…Dovetti accontentarlo, ma dopo le prime canzoni, che parevano cantate dal vero Adriano, si rabbonì e cominciò a raccontarci le sue storie svizzero-lombarde… Molti amici dicevano che in realtà io ERO Celentano…Sì, effettivamente c’è qualcosa in comune tranne il fatto che lui dice d’essere il re degli ignoranti ed io (purtroppo!) ho una cultura da snob…Mi piace questa vostra discussione: De André? Grandissimo così come De Gregori e Battisti…Leonard Cohen? Immenso, più di Bob Dylan… Però che ne dite di Elvis? Fantastico…E dei Beatles? Tutti i gruppi successivi, sino agli ultimissimi, hanno rubato qualcosa da loro… E i Doors? Morrison scriveva testi bellissimi e le canzoni avevano un fascino ipnotico… Ora mi piacciono i Red Hot Chili Peppers (grazie anche ad Enrico Brizzi amico bolognese di mia sorella) e la Morisette e tanti altri… Però volete mettere con la musica classica? Quella che ascoltava in radio il buon Bukowski, tra una scopata e un racconto? Ma io, come nostalgia di bellezza, ordine e verità, sono un uomo d’altri tempi…Mi stanno sulle palle tutti quelli che vanno ai concerti per “spersonalizzarsi”…I danni della cultura di massa, livellata verso il basso e mercantile…Però Mi piace il ballo, adoro il tango argentino, ma pure Bach o Ludovico Van (come lo si chiamava in Arancia meccanica)…E la musica brasiliana? Oh, delizia, come dicono loro…Un peccato non aver conosciuto una “tipa giusta” come Chiara De Luca, ma forse c’è sempre tempo…Sono stato – ma per come sono fatto io non è un vanto - il "cigno" poetico dell’Università bolognese, poi uno dei “cavalli buoni” di clanDestino; ora sono un uomo che non ha smesso di cercare, anche se ha già trovato la cosa più importante…Inquieto, nottambulo…I ragazzi dei ’70 sono forti e spesso bravi ed io che sono del ’68 sto a cavallo tra le due “generazioni”…Sto alla finestra e ridacchio sentendo spesso molte cazzate sulla poesia o il gracidare dei mediocri (o qualche sciocchezza gratuita sulla mia persona…)... Ho vissuto troppo intensamente e ho conosciuto troppa gente…Ormai possono sorprendermi solo le cose e le persone semplici come l’acqua; può darsi che mi deciderò a usare un po’ di talento, che mi ritrovo addosso senza merito, per una apparizione con la lettiga e l’uva imperiale, nel poco attraente panorama poetico italiano (per ora, mi cattura più il cinema e la tv, per un fatto professionale e anche di “dollari”, necessari per la mia libertà)…Per dire poi, era tutto qui? Questa sarebbe la poesia? Meglio la vita e il bacio di una bella donna…Tale sospetto è ciò che maggiormente mi frena…Nostalgico di un solo abbraccio del Christus patiens…E di una vita vera…

PS Per Massimo Orgiazzi…Forte il tuo cognome, peccaminoso! Forse ci vedremo a Macerata da Filo Davoli…Complimenti per il tuo blog, utilissimo e concreto…
PS2 La foto mi ritrae, quindici o sedicenne, con un'amica del mare (amica e basta!)...

andrea margiotta

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