Scuse a Gabriele Muccino, da gentiluomo…








Importa più a me che a lui, claro: ma sicuramente devo delle scuse al regista Gabriele Muccino…
Una sera di febbraio, dopo la prima del suo film Ricordati di me, il produttore Procacci me lo aveva presentato… Ed io dissi a Gabriele, tra le altre cose, che avevo trovato più bello il precedente film, L’ultimo bacio… Glielo hanno detto anche altri, dopo e in diversi contesti…
Muccino, dopo quella mia affermazione, nel momento in cui andai via, replicò, più o meno, con Procacci - “Ma come fa a criticare il mio, lui che scrive i film di Natale?”… Lo fa perché è libero, caro Gabriele (e in realtà, dopo qualche settimana, avrei collaborato un po' a Manuale d'amore 1 di Veronesi )…
Be’, a parte il fatto che i film di Natale sono tra i pochi che incassino e quindi piacciono al pubblico, a parte l’enorme svalutazione e i pregiudizi dei moralisti sui film comici o, semplicemente, divertenti, io, di certo, non potevo dire a Muccino - “Guarda che io quei film li faccio perché mi è capitato e si guadagna bene e ci si diverte molto – anche se è più faticoso che fare un film d'autore, almeno per me”… (così come amerei collaborare a un film di Pieraccioni)…
Una cosa che capì benissimo un sicuro poeta e fan del cinema popolare come Valentino Zeichen, quando gliene parlai…
Poi sono un bravo poeta, di fiuto e intuito, di raffinata cultura (anche cinematografica) e acuta sensibilità… E, se mi proponessero di girare un film da regista, con budget adeguato, sarebbe sicuramente un film con l’occhio rivolto ai Tarkovskij, Ferreri, Pasolini, Bresson, Truffaut, Wong Kar-Wai, Dreyer, Welles, Kaurismaki, più che ai fratelli Vanzina o altri: dunque, un film improponibile a un produttore medio italiano (o americano)…
La verità è che quel suo Ricordati di me, non è che mi fosse sembrato brutto rispetto alla media del cine italiano, anzi aveva un senso del ritmo notevole (più una Bellucci diretta bene): solo che mi era parso uno sguardo disperato sulla realtà… Mi faceva rabbia e dolore…
Mi pareva un film non tragico o drammatico ma, più che altro, di una tristezza desolante…
E, ad ogni modo, calamitava meno del precedente…
L’occhio del regista guarda quel che vuole: ma non può pretendere d’essere “assolto” o compreso solo perché si sia limitato a mostrare (anche un po’ ammiccando a una certa mentalità televisiva), senza dar giudizi…
Perché un giudizio lo dà, implicitamente, anche senza intenzioni…
Quella sera dissi a Muccino semplicemente ciò che pensavo: cosa rara nel mondo ruffiano dello spettacolo…
Forse dovrei chiedergli scusa per averlo detto così, educatamente ma schiettamente, nella sera della prima… è capitato…
Del resto, non faccio fatica ad ammettere che Muccino ha un suo segno tipico, un suo stile che piace a tanti e un po’ anche a me… Però Will Smith lo ha chiamato in USA per L'ultimo bacio e non per Ricordati di me
Gabriele Muccino mi sta simpaticissimo, da un punto di vista umano… Se fossimo stati compagni di strada, forse saremmo diventati amici… Mi piace la sua umiltà, la sua energia e il suo stupore quasi infantili…
Sono contento del suo successo americano anche se non mi è ancora capitato di vedere il suo ultimo film, che mi pare interessante come molte storie vere lo sono…
In un’ intervista su Sky, Muccino era così umano, nella sua “pazzia” e nelle sue inquietudini, quanto la giornalista era irritante a cominciare dal timbro di voce e dal tono finto intellettuale ma sostanzialmente gossipparo e banaluccio…
Gli faccio tanti auguri… E sono sinceri come la piccola critica di quella sera…


Andrea Margiotta

Commenti

  1. Credo che Gabriele Muccino sia stato ripagato dai sacrifici e dalla sua incrollabile forza di volontà.Certamente è stato anche fortunato per essere arrivato a Hollywood,ma la sua bravura è davvero incisiva in ogni cosa che fa(film o spot).Ha vissuto l'inferno personale dopo la fine del suo matrimonio,eppure la sua determinazione,il suo orgoglio,la sua passione o meglio amore per il cinema sono stati più forti di tutto.Io lo stimo molto e lo rispetto per questo...spero solo che l'America non ce lo porti via,perchè l'Italia ha bisogno di un vero artista.

    RispondiElimina
  2. Grazie. Accetto le scuse. Ci vediamo presto a Hollywood. Gabriele.

    RispondiElimina
  3. Ciao Gabriele... Grazie a te per esser passato...
    Ci vediamo a Hollywood?
    Be', mi va bene anche se se vedemo a Roma... ;-)
    Ovviamente, per me sarebbe molto stimolante lavorare con te...
    Che sia in Usa o Italia, poco importa... Importano le idee e la bellezza di un progetto...
    E per fortuna, di idee e suggestioni io ne ho parecchie e credo anche tu...

    ciao ;-)
    andrea

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari