Risposta ad atelier rivista di poesia
Tempo fa, mi era stata segnalata una specie di "stroncatura" di Merlin, al quale avevo risposto privatamente. Ora qui leggo delle cose assurde...casco veramente dalle nuvole. Sono tornato da una gita in barca a vela (noleggiata…), tra Costa Azzurra e Liguria, e non ho preso un cazzo di sole e sono più bianco di prima… Quindi lassateme perdee…Sono preso da morse e strette esistenziali (non esistenzialistiche), tempo buono per letture e scritture poetiche, non per discorsi polemici. Quando mi capita di essere in questo stato di interruzione della corrente del mio cervello, dovuto a un impasse del cuore, io che sono di solito un pochettino geniale e sensato, faccio delle cose assurde…Tipo comprarmi un jeans di Prada a 310 euro (io assolutamente non consumista...) o spendere per andare a Londra il corrispettivo di un viaggio a Cuba…
Nel mio p.m DiPietro-Merlin io vedo qualcosa che mi ricorda Torino e il mio primo anno di università lì, a Palazzo Nuovo. Avevo Barberi Squarotti come professore ma non gli ho mai fatto leggere poesie anche perché non mi piaceva molto come insegnante. Preferivo Gianni Rondolino di storia del cinema o Bertetto al quale stavo simpatico perché allora usavo degli occhialini da film espressionista tedesco che lui adorava e Ossola di letteratura e Beccaria di storia d. lingua. Poi, come i pastori dannunziani, “migrai” a Bologna insieme alla ragazza con cui stavo allora. Torino resta nel mio ricordo un posto affascinante e diabolico: la città del diavolo, per una sua tradizione e per la reale presenza di molti satanisti. Sono un appassionato del daimon, il demone nella letteratura, intendendolo però in senso classico prima delle connotazioni negative assunte con il cristianesimo. Che non ha nulla a che vedere con El diablo come antagonista al divino.
Forse per questo pascolo nei territori più stimolanti del romanticismo e del primo simbolismo. Ed anche nello Stil Novo, visto che nella Vita nuova di Dante possiamo parlare di compresenza di amore demonico e di amore divino. Storicismo, razionalismo, pragmatismo, mi stanno stretti…L’epoca che mi è toccata in sorte di vivere, mi annoia: facciamo vite troppo esposte al rischio o alla tentazione dell’inautenticità…Basta scorrere una giornata tipo, per rendersi conto di quante cose ridicole siamo costretti a fare che ci paiono normali. Vorrei una riconciliazione con la Natura, riappropriarmi del contatto. E dei miti naturali… Tra logos e mithos, sceglierò sempre il secondo…
Questo ricordo torinese, con digressioni, solo per dire che a me Merlin non sta antipatico nemmeno quando spara grosse cazzate sul mio libro apparendo più un clown o un equilibrista da circo che un critico: libro che poi è di cinque anni fa...Ora non cerco più né la bellezza dei versi né l'esibizione di quella consapevolezza stilistica che, a suo tempo, mi riconobbero soprattutto Giuseppe Conte, Bigongiari e Luzi. Il fatto che Merlin, dopo cinque anni, si sia svegliato dal letargo per parlarne in maniera pedestre e superficiale, fornisce la misura del ridicolo.
Non mi sta antipatico Marco...Non è colpa sua se io mi sono formato su critici come Bachtin o Beguin o Empson o Solmi o DeBenedetti o Raymond o il gigantesco, per l’arte, Roberto Longhi; non è colpa sua se i nostri caratteri fanno scintille e botti…
Io una stretta di mano gliela darei, per chiudere questa sterile polemica e magari pubblicare il mio prossimo libro nella collana Parsifal, se non trovassi di meglio: sì, sì Parsifal, sono un cavaliere medioevale…Se mi pubblicasse Atelier, avrei la certezza di un testo notevolissimo, dati i loro pregiudizi…
Dico solo che a Merlin, preferisco la tenera fragilità un po' folle di Temporelli. Mi pare più autentica...Tutto qui...Per il resto, che dire? Nuovi poeti? A parte gli amici (Rondoni, Lauretano, Gibellini e altri), mi piacciono molto le poesie di Maria Grazia Calandrone, ogni immagine è un trip visionario, meglio dell’ ecstasy…Mi chiedo se sia più brava dell’Anedda che mi pare più gentile e in posa poetica, là dove la Calandrone è irta, primitiva e spigolosa.
Mi piace Davoli, di cui conservo un libricino di 10 anni fa della NCE: appartiene a quei poeti che asciugano stilisticamente la mia lussureggiante natura e che mi servono soprattutto nella vita perché la loro poesia non si esaurisce con la lettura ma continua a vivere dentro (come quella di Laureatano o di Rondoni); mi piace Del Sarto perché mi ricorda la mia giovinezza da tombeur de femme (ho collezionato ex come certi ex-voto nelle chiese, ma ho un po’ perso lo smalto e l’animalità di un tempo…) e per una sua qualità lirica che si lega sempre a una sottile vicenda narrativa. Mi piacciono Davide Nota per il suo infernale realismo (mi colpì la sua lettura al Parcopoesia dello scorso anno e mi catturò subito) e mi stupisce la contiguità delle mie cose ultime con le nuove poesie di Flavio Santi, come se ci fossimo dati una strizzatina d’occhio, io che non conoscevo assolutamente nulla della sua produzione. Stranezze della poesia…Poi l’elenco continuerebbe ma ho citato i primi che mi son venuti in mente.
Aggiungo anche che, in una puntata del mio programma, quello con le giovani poetesse, tu Merlin, sei stato pure citato dalla Cera Rosco e non nel modo in cui mi hai "citato" in giudizio tu qui, anzi...Altro che anatema rai...A mio avviso dovresti sospendere certi pregiudizi (anche quelli su Cl...)in una sorta di epoché fenomenologica, accantonare quel tuo moralismo di fondo e cercare esperienze più libere e liberanti...Quando arriverà quel giorno, pure il mio libro ti sembrerà diverso; per ora hai dovuto recitare una parte, anche per ripicca ad una certa cosa: ma io so che, nelle strade oscure e profonde del tuo inconscio, dove si muove inquieto Temporelli, il mio libretto ha lasciato un piccolo graffito...E non ti è dispiaciuto tanto come vuoi far credere al pubblico, mentre vai in scena...
PS
Questi ammiratori colpiscono in verità anche me, ringrazio; mi sono andato a leggere tutto il blog, per curiosità… Alcuni li ho individuati e riallaccerò i contatti: però è strano come, accanto a taluni ammiratori, ci sia sempre qualcuno sempre pronto a controbattere come pars destruens, soprattutto con offese gratuite…Chi cazzo saranno?
Nel mio p.m DiPietro-Merlin io vedo qualcosa che mi ricorda Torino e il mio primo anno di università lì, a Palazzo Nuovo. Avevo Barberi Squarotti come professore ma non gli ho mai fatto leggere poesie anche perché non mi piaceva molto come insegnante. Preferivo Gianni Rondolino di storia del cinema o Bertetto al quale stavo simpatico perché allora usavo degli occhialini da film espressionista tedesco che lui adorava e Ossola di letteratura e Beccaria di storia d. lingua. Poi, come i pastori dannunziani, “migrai” a Bologna insieme alla ragazza con cui stavo allora. Torino resta nel mio ricordo un posto affascinante e diabolico: la città del diavolo, per una sua tradizione e per la reale presenza di molti satanisti. Sono un appassionato del daimon, il demone nella letteratura, intendendolo però in senso classico prima delle connotazioni negative assunte con il cristianesimo. Che non ha nulla a che vedere con El diablo come antagonista al divino.
Forse per questo pascolo nei territori più stimolanti del romanticismo e del primo simbolismo. Ed anche nello Stil Novo, visto che nella Vita nuova di Dante possiamo parlare di compresenza di amore demonico e di amore divino. Storicismo, razionalismo, pragmatismo, mi stanno stretti…L’epoca che mi è toccata in sorte di vivere, mi annoia: facciamo vite troppo esposte al rischio o alla tentazione dell’inautenticità…Basta scorrere una giornata tipo, per rendersi conto di quante cose ridicole siamo costretti a fare che ci paiono normali. Vorrei una riconciliazione con la Natura, riappropriarmi del contatto. E dei miti naturali… Tra logos e mithos, sceglierò sempre il secondo…
Questo ricordo torinese, con digressioni, solo per dire che a me Merlin non sta antipatico nemmeno quando spara grosse cazzate sul mio libro apparendo più un clown o un equilibrista da circo che un critico: libro che poi è di cinque anni fa...Ora non cerco più né la bellezza dei versi né l'esibizione di quella consapevolezza stilistica che, a suo tempo, mi riconobbero soprattutto Giuseppe Conte, Bigongiari e Luzi. Il fatto che Merlin, dopo cinque anni, si sia svegliato dal letargo per parlarne in maniera pedestre e superficiale, fornisce la misura del ridicolo.
Non mi sta antipatico Marco...Non è colpa sua se io mi sono formato su critici come Bachtin o Beguin o Empson o Solmi o DeBenedetti o Raymond o il gigantesco, per l’arte, Roberto Longhi; non è colpa sua se i nostri caratteri fanno scintille e botti…
Io una stretta di mano gliela darei, per chiudere questa sterile polemica e magari pubblicare il mio prossimo libro nella collana Parsifal, se non trovassi di meglio: sì, sì Parsifal, sono un cavaliere medioevale…Se mi pubblicasse Atelier, avrei la certezza di un testo notevolissimo, dati i loro pregiudizi…
Dico solo che a Merlin, preferisco la tenera fragilità un po' folle di Temporelli. Mi pare più autentica...Tutto qui...Per il resto, che dire? Nuovi poeti? A parte gli amici (Rondoni, Lauretano, Gibellini e altri), mi piacciono molto le poesie di Maria Grazia Calandrone, ogni immagine è un trip visionario, meglio dell’ ecstasy…Mi chiedo se sia più brava dell’Anedda che mi pare più gentile e in posa poetica, là dove la Calandrone è irta, primitiva e spigolosa.
Mi piace Davoli, di cui conservo un libricino di 10 anni fa della NCE: appartiene a quei poeti che asciugano stilisticamente la mia lussureggiante natura e che mi servono soprattutto nella vita perché la loro poesia non si esaurisce con la lettura ma continua a vivere dentro (come quella di Laureatano o di Rondoni); mi piace Del Sarto perché mi ricorda la mia giovinezza da tombeur de femme (ho collezionato ex come certi ex-voto nelle chiese, ma ho un po’ perso lo smalto e l’animalità di un tempo…) e per una sua qualità lirica che si lega sempre a una sottile vicenda narrativa. Mi piacciono Davide Nota per il suo infernale realismo (mi colpì la sua lettura al Parcopoesia dello scorso anno e mi catturò subito) e mi stupisce la contiguità delle mie cose ultime con le nuove poesie di Flavio Santi, come se ci fossimo dati una strizzatina d’occhio, io che non conoscevo assolutamente nulla della sua produzione. Stranezze della poesia…Poi l’elenco continuerebbe ma ho citato i primi che mi son venuti in mente.
Aggiungo anche che, in una puntata del mio programma, quello con le giovani poetesse, tu Merlin, sei stato pure citato dalla Cera Rosco e non nel modo in cui mi hai "citato" in giudizio tu qui, anzi...Altro che anatema rai...A mio avviso dovresti sospendere certi pregiudizi (anche quelli su Cl...)in una sorta di epoché fenomenologica, accantonare quel tuo moralismo di fondo e cercare esperienze più libere e liberanti...Quando arriverà quel giorno, pure il mio libro ti sembrerà diverso; per ora hai dovuto recitare una parte, anche per ripicca ad una certa cosa: ma io so che, nelle strade oscure e profonde del tuo inconscio, dove si muove inquieto Temporelli, il mio libretto ha lasciato un piccolo graffito...E non ti è dispiaciuto tanto come vuoi far credere al pubblico, mentre vai in scena...
PS
Questi ammiratori colpiscono in verità anche me, ringrazio; mi sono andato a leggere tutto il blog, per curiosità… Alcuni li ho individuati e riallaccerò i contatti: però è strano come, accanto a taluni ammiratori, ci sia sempre qualcuno sempre pronto a controbattere come pars destruens, soprattutto con offese gratuite…Chi cazzo saranno?
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