Eivissa
Sono appena tornato dalla mia vacanza a Ibiza-Eivissa e ho già la morte nel cuore o, come dicono i brasiliani, la saudade…Ormai mi ero perfettamente integrato nell’ambient…La vacanza è durata più del previsto perché avevo deciso di restare da solo (si fa per dire…eh eh…) anche dopo la partenza degli amici…Certo, è facile star bene in un posto quando sei in un hotel 4 stelle con bel mare vicino…
Più che le spiagge affollate di Salinas o di Playa den Bossa, mi piaceva quell’angolino, quell’insenatura vicino al mio albergo perché mi ricordava qualcosa delle mie estati adolescenti in Puglia e alcune poesie di Montale… Che scemi gli ospiti del mio albergo che preferivano lo svacco ai bordi della piscina…Meglio così, meno gente…
Ci ho messo poco a capire esattamente come funziona Eivissa, le cose che mi piacciono e quello che non mi garba…Come sapete, l’isola cominciò a essere il ritrovo degli Hippy di mezza Europa verso la fine degli anni ’60 ed è rimasta una certa aura libertaria e trasgressiva…Belli i tramonti sulla spiaggia con aperitivo, e le notti a ballare fino alle sette del mattino…Ambiente internazionale…La vicina Formentera è più consigliata per coppiette nel pieno dell'innamoramento...A Ibiza si va per far casino e senza portarsi dietro la ragazza...Movida...
Quello che mi piace di Ibiza è legato alla naturalezza del posto e dei nativi, alla bellezza delle ragazze circolanti, all’aria che tira: quello che non mi piace è il solito business applicato a tutto ciò che si può spremere (che poi è una costante ovunque a meno che tu non vada in un’isola deserta e incontaminata, se ne esistono ancora)…Basta essere un po’ furbi… Allora, cominciamo a dire che nell’isola i ritmi di vita sono spostati molto in notturna: loro fanno gli orari che di solito io faccio anche in inverno a Roma… Ci si sveglia molto tardi e si balla fino alle sei o sette del mattino… A Ibiza le discoteche sono una cosa “seria”…Dalle 11 all’una di notte, è curioso vedere, nelle viuzze della ciudad che assomigliano alla mia Otranto o lungo i locali che costeggiano il porto, questi gruppi di cubiste bellissime che portano le insegne e gli stendardi della propria discoteca per pubblicizzare la festa del giorno…Le discoteche più importanti vengono denominate le sette sorelle… Io sono stato in quasi tutte ma devo dire che la mia preferenza va all’Amnesia (ricordo il film omonimo di Salvatores) e alla fighetta Pacha …
Il Pacha è la più cara ma anche quella dove trovi un ambiente più raffinato…Ovviamente, moltissimi giovani si impasticcano o si fanno di coca per poter reggere fino alle sette del mattino e oltre (io non ne ho bisogno…)…
Io mi chiedevo come mai ci fosse tanta concentrazione di bellezza, di gioventù e di energia in un luogo chiuso che pompava una musica martellante e sempre uguale…Cosa spinge i ragazzi o giovani uomini o maturi, dopo aver sganciato una spesso consistente cifra d’ingresso, a muoversi come scimmie in discoteca o a estraniarsi alienandosi tra musica, alcool e droga? C’è qualcosa di tremendamente serio in questo…Se llama ritmo, energia vitale…Una componente umanissima e propria della gioventù o della maturità che non si è ancora seduta…Ma ci sono vie alternative acciocché codesta vitalità possa trovare un dispiegamento più costruttivo per lo sviluppo e per la crescita della persona? In discoteca non si può neppure parlar bene… Inutile dire che io vengo da un’adolescenza “californiana” vissuta esattamente così, dunque nessuna sorpresa, ci sono abituato…Naturalmente, penso che il movente principale della discoteca sia la possibilità di vedere e conoscere belle ragazze (e viceversa per le ragazze)…Però non credo che nascano poi tantissimi rapporti, all’interno: c’è più una spersonalizzazione, un perdersi nella musica, uno gettarsi nel magma un po’ infernale della danza…Gettarsi: termine dell’esistenzialismo filosofico… Io sono un esistenzialista (più vicino a Camus che a Sartre), un esistenzialista cristiano (Marcel, Kierkgaard)…La cosa non mi dispiace; così come non mi turba il fatto che a Ibiza ci sia un’ aria libertaria e trasgressiva (e nessuno ti rompe le scatole…)…
Ma qual è oggi, dopo che abbiamo provato tutto, la vera trasgressione?
Più che le notti in discoteca, piacevoli, io ricorderò una bellissima serata passata con una giovanissima, bella (guapa) e raffinata chica argentina, in uno dei migliori ristoranti, tra aragoste e vino bianco… Ero encantado dal suo spagnolo e dalla profondità dei suoi occhi...Mi diceva che “tiengo il mistero”…Abbiamo parlato anche di Borges e di Cortazar…Però, quel suo sorriso bambino, quel suo stupore e curiosità… Mi ha fatto capire alcune cose di me, dei miei sentimenti per una certa ragazza che non ho mai dimenticato; era un semiangelo? Ogni tanto compaiono questi individui portatori d’amore e lontanissimi da ogni moralismo e benpensantismo, come segni del cielo por la mi vida…Spero di rivederla e di tornare a Ibiza…Hasta luego…
Più che le spiagge affollate di Salinas o di Playa den Bossa, mi piaceva quell’angolino, quell’insenatura vicino al mio albergo perché mi ricordava qualcosa delle mie estati adolescenti in Puglia e alcune poesie di Montale… Che scemi gli ospiti del mio albergo che preferivano lo svacco ai bordi della piscina…Meglio così, meno gente…
Ci ho messo poco a capire esattamente come funziona Eivissa, le cose che mi piacciono e quello che non mi garba…Come sapete, l’isola cominciò a essere il ritrovo degli Hippy di mezza Europa verso la fine degli anni ’60 ed è rimasta una certa aura libertaria e trasgressiva…Belli i tramonti sulla spiaggia con aperitivo, e le notti a ballare fino alle sette del mattino…Ambiente internazionale…La vicina Formentera è più consigliata per coppiette nel pieno dell'innamoramento...A Ibiza si va per far casino e senza portarsi dietro la ragazza...Movida...
Quello che mi piace di Ibiza è legato alla naturalezza del posto e dei nativi, alla bellezza delle ragazze circolanti, all’aria che tira: quello che non mi piace è il solito business applicato a tutto ciò che si può spremere (che poi è una costante ovunque a meno che tu non vada in un’isola deserta e incontaminata, se ne esistono ancora)…Basta essere un po’ furbi… Allora, cominciamo a dire che nell’isola i ritmi di vita sono spostati molto in notturna: loro fanno gli orari che di solito io faccio anche in inverno a Roma… Ci si sveglia molto tardi e si balla fino alle sei o sette del mattino… A Ibiza le discoteche sono una cosa “seria”…Dalle 11 all’una di notte, è curioso vedere, nelle viuzze della ciudad che assomigliano alla mia Otranto o lungo i locali che costeggiano il porto, questi gruppi di cubiste bellissime che portano le insegne e gli stendardi della propria discoteca per pubblicizzare la festa del giorno…Le discoteche più importanti vengono denominate le sette sorelle… Io sono stato in quasi tutte ma devo dire che la mia preferenza va all’Amnesia (ricordo il film omonimo di Salvatores) e alla fighetta Pacha …
Il Pacha è la più cara ma anche quella dove trovi un ambiente più raffinato…Ovviamente, moltissimi giovani si impasticcano o si fanno di coca per poter reggere fino alle sette del mattino e oltre (io non ne ho bisogno…)…
Io mi chiedevo come mai ci fosse tanta concentrazione di bellezza, di gioventù e di energia in un luogo chiuso che pompava una musica martellante e sempre uguale…Cosa spinge i ragazzi o giovani uomini o maturi, dopo aver sganciato una spesso consistente cifra d’ingresso, a muoversi come scimmie in discoteca o a estraniarsi alienandosi tra musica, alcool e droga? C’è qualcosa di tremendamente serio in questo…Se llama ritmo, energia vitale…Una componente umanissima e propria della gioventù o della maturità che non si è ancora seduta…Ma ci sono vie alternative acciocché codesta vitalità possa trovare un dispiegamento più costruttivo per lo sviluppo e per la crescita della persona? In discoteca non si può neppure parlar bene… Inutile dire che io vengo da un’adolescenza “californiana” vissuta esattamente così, dunque nessuna sorpresa, ci sono abituato…Naturalmente, penso che il movente principale della discoteca sia la possibilità di vedere e conoscere belle ragazze (e viceversa per le ragazze)…Però non credo che nascano poi tantissimi rapporti, all’interno: c’è più una spersonalizzazione, un perdersi nella musica, uno gettarsi nel magma un po’ infernale della danza…Gettarsi: termine dell’esistenzialismo filosofico… Io sono un esistenzialista (più vicino a Camus che a Sartre), un esistenzialista cristiano (Marcel, Kierkgaard)…La cosa non mi dispiace; così come non mi turba il fatto che a Ibiza ci sia un’ aria libertaria e trasgressiva (e nessuno ti rompe le scatole…)…
Ma qual è oggi, dopo che abbiamo provato tutto, la vera trasgressione?
Più che le notti in discoteca, piacevoli, io ricorderò una bellissima serata passata con una giovanissima, bella (guapa) e raffinata chica argentina, in uno dei migliori ristoranti, tra aragoste e vino bianco… Ero encantado dal suo spagnolo e dalla profondità dei suoi occhi...Mi diceva che “tiengo il mistero”…Abbiamo parlato anche di Borges e di Cortazar…Però, quel suo sorriso bambino, quel suo stupore e curiosità… Mi ha fatto capire alcune cose di me, dei miei sentimenti per una certa ragazza che non ho mai dimenticato; era un semiangelo? Ogni tanto compaiono questi individui portatori d’amore e lontanissimi da ogni moralismo e benpensantismo, come segni del cielo por la mi vida…Spero di rivederla e di tornare a Ibiza…Hasta luego…
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