Risposta a Cangiano dal blog di Atelier
Caro Cangiano,
non mi va di continuare a lungo questo discorso perché, se è così difficile spiegare cose così evidenti da essere quasi lapalissiane, ci rinuncio…
Non parlo a nome di fantomatiche avanguardie cattoliche o cristiane ma a titolo esclusivamente personale.
Comincio dal dire che si può essere sia contro il relativismo sia contro l’ideologia, no? Convieni con me? E non mi pare di contravvenire al principio di non contraddizione…Il che non vuol dire esser contro a priori ma semplicemente rilevare come queste non siano posizioni adeguate all’ampiezza del desiderio o del cuore umano…
Io non ho mai detto che l’antologia PP non possa essere utile in modi assolutamente soggettivi; e per primo ho sottolineato la serietà e l’impegno profusi.
Mi sono soltanto permesso di notare alcune mancanze e sul piano teorico-saggistico e sul piano dei testi.
Converrai con me sul fatto che esistano varie opzioni culturali e la poesia ovviamente, non essendo un campo neutro, si porta dietro l’eredità culturale di chi la scriva e di chi la interpreti…
Orbene, in codesta antologia sono espunte totalmente le opzioni culturali che, tanto per capirsi, sono tradizionalmente considerate “di destra” (il che, come penso tu sappia, non vuol dire fascismo…e basta vedere il trattamento riservato a Giuseppe Conte che certo è un poeta di primo piano) e, nello stesso modo, è cancellata scrupolosamente e scientificamente qualsiasi traccia che richiami lontanamente una cultura cattolica o cristiana. Questo a livello dei saggi, o se vuoi, dal quadro teorico che la sommatoria dei saggi compone.
Se poi guardiamo i testi di non pochi autori presenti e li consideriamo nella loro bruta obiettività fenomenica, ci accorgiamo che sono spesso brutti o insignificanti. E non mi importa nulla che si parli anche di poeti che abbiano bibliografie molto lunghe: una poesia ACCADE non quando scritta ma quando sia letta da un interprete che potrebbe essere un individuo dotato di strumenti critici, orecchio, sensibilità e cultura poetica, quale io sono, oppure anche un qualsiasi individuo che si occupi di tutt’altro o uno studente delle medie… Mengaldo ha detto in un’ intervista che, se da una parte la sua lettura di un poeta si porta dietro tutti gli strumenti critici di cui dispone, dall’altra non ha più quella “freschezza” e quello stupore che magari può custodire un adolescente che non abbia la stessa strumentazione tecnica: quindi ogni lettura può dire qualcosa e, comunque, ogni lettura fa accadere la poesia in una maniera diversa.
C’è un poeta antologizzato, che, pur essendo uno dei migliori soprattutto come capacità di elaborazione linguistica, tra quelli che personalmente non amo, ha dei testi leggendo i quali si sprofonda in una tristezza infinita…Ma non è quella tristezza alta e tragica che potrebbe far capolino dopo la lettura del gran Ghepardo di Recanati, o leggendo Fuoco Fatuo di Drieu la Rochelle o leggendo Celine o, scendendo, leggendo il buono e sempreverde Bukowski:
è una tristezza squallida, una tristezza splatter e gran guignol…In ultimo, una tristezza che sa tanto di posa e di letteratura…
Si può essere petrarchisti anche usando parole “tecnologiche” o televisive piuttosto che il repertorio della lirica tradizionale: comunque le parole non sono tutte uguali (come sapevano bene Leopardi e D’Annunzio): ci sono parole più o meno nobili e più o meno belle.
Ovviamente la parola Bellezza in poesia pare confinata irrimediabilmente nel Romanticismo così come la parola Verità (tanto per ricordare Keats)…
Come mai, quando leggo poeti stranieri anche giovani, respiro?
Come mai sento maggiormente il soffio, l’alito della libertà? Sarà un caso?
Evidentemente, non essendoci più un vero e libero dibattito critico sulla poesia, in Italia, il filtraggio dei poeti più circolanti avviene per via accademica o per via aziendal-conventicola…O no?
Per fortuna almeno posso leggere un poeta bravo e di ampio respiro come Rondoni in edizioni non pellegrine o alla macchia…
Per me un testo poetico è valido quando mi comunica qualcosa: quando aumenta qualcosa, anche in maniera infinitesimale, nella mia vita , a livello gnoseologico o emozionale o altro…Non mi piace la poesia che non mi dica nulla o che addirittura mi sottragga qualcosa, mi rubi qualcosa dentro…Perché, secondo te, uno dovrebbe perder tempo a leggere poesie di questo secondo tipo? Poesie che non dicono nulla?…La vita è breve…
O forse dovrebbe farlo perché – ti cito - “Cortellessa e soci hanno voluto indicare precise direzioni di ricerca, non considerando esclusivamente i poeti più bravi, ma anche quelli che hanno giocato un ruolo centrale nella storia della poesia di questi anni”…Direzioni di ricerca? E dove? Nella ragnatela delle accademie? Quelli che hanno giocato un ruolo centrale nella storia della poesia di questi anni? E dove? Gentiluomo, Ottonieri hanno giocato un ruolo centrale? (tanto per citare quelli un nanosecondo più noti…) …
E Rondoni invece non ha giocato questo ruolo?
non mi va di continuare a lungo questo discorso perché, se è così difficile spiegare cose così evidenti da essere quasi lapalissiane, ci rinuncio…
Non parlo a nome di fantomatiche avanguardie cattoliche o cristiane ma a titolo esclusivamente personale.
Comincio dal dire che si può essere sia contro il relativismo sia contro l’ideologia, no? Convieni con me? E non mi pare di contravvenire al principio di non contraddizione…Il che non vuol dire esser contro a priori ma semplicemente rilevare come queste non siano posizioni adeguate all’ampiezza del desiderio o del cuore umano…
Io non ho mai detto che l’antologia PP non possa essere utile in modi assolutamente soggettivi; e per primo ho sottolineato la serietà e l’impegno profusi.
Mi sono soltanto permesso di notare alcune mancanze e sul piano teorico-saggistico e sul piano dei testi.
Converrai con me sul fatto che esistano varie opzioni culturali e la poesia ovviamente, non essendo un campo neutro, si porta dietro l’eredità culturale di chi la scriva e di chi la interpreti…
Orbene, in codesta antologia sono espunte totalmente le opzioni culturali che, tanto per capirsi, sono tradizionalmente considerate “di destra” (il che, come penso tu sappia, non vuol dire fascismo…e basta vedere il trattamento riservato a Giuseppe Conte che certo è un poeta di primo piano) e, nello stesso modo, è cancellata scrupolosamente e scientificamente qualsiasi traccia che richiami lontanamente una cultura cattolica o cristiana. Questo a livello dei saggi, o se vuoi, dal quadro teorico che la sommatoria dei saggi compone.
Se poi guardiamo i testi di non pochi autori presenti e li consideriamo nella loro bruta obiettività fenomenica, ci accorgiamo che sono spesso brutti o insignificanti. E non mi importa nulla che si parli anche di poeti che abbiano bibliografie molto lunghe: una poesia ACCADE non quando scritta ma quando sia letta da un interprete che potrebbe essere un individuo dotato di strumenti critici, orecchio, sensibilità e cultura poetica, quale io sono, oppure anche un qualsiasi individuo che si occupi di tutt’altro o uno studente delle medie… Mengaldo ha detto in un’ intervista che, se da una parte la sua lettura di un poeta si porta dietro tutti gli strumenti critici di cui dispone, dall’altra non ha più quella “freschezza” e quello stupore che magari può custodire un adolescente che non abbia la stessa strumentazione tecnica: quindi ogni lettura può dire qualcosa e, comunque, ogni lettura fa accadere la poesia in una maniera diversa.
C’è un poeta antologizzato, che, pur essendo uno dei migliori soprattutto come capacità di elaborazione linguistica, tra quelli che personalmente non amo, ha dei testi leggendo i quali si sprofonda in una tristezza infinita…Ma non è quella tristezza alta e tragica che potrebbe far capolino dopo la lettura del gran Ghepardo di Recanati, o leggendo Fuoco Fatuo di Drieu la Rochelle o leggendo Celine o, scendendo, leggendo il buono e sempreverde Bukowski:
è una tristezza squallida, una tristezza splatter e gran guignol…In ultimo, una tristezza che sa tanto di posa e di letteratura…
Si può essere petrarchisti anche usando parole “tecnologiche” o televisive piuttosto che il repertorio della lirica tradizionale: comunque le parole non sono tutte uguali (come sapevano bene Leopardi e D’Annunzio): ci sono parole più o meno nobili e più o meno belle.
Ovviamente la parola Bellezza in poesia pare confinata irrimediabilmente nel Romanticismo così come la parola Verità (tanto per ricordare Keats)…
Come mai, quando leggo poeti stranieri anche giovani, respiro?
Come mai sento maggiormente il soffio, l’alito della libertà? Sarà un caso?
Evidentemente, non essendoci più un vero e libero dibattito critico sulla poesia, in Italia, il filtraggio dei poeti più circolanti avviene per via accademica o per via aziendal-conventicola…O no?
Per fortuna almeno posso leggere un poeta bravo e di ampio respiro come Rondoni in edizioni non pellegrine o alla macchia…
Per me un testo poetico è valido quando mi comunica qualcosa: quando aumenta qualcosa, anche in maniera infinitesimale, nella mia vita , a livello gnoseologico o emozionale o altro…Non mi piace la poesia che non mi dica nulla o che addirittura mi sottragga qualcosa, mi rubi qualcosa dentro…Perché, secondo te, uno dovrebbe perder tempo a leggere poesie di questo secondo tipo? Poesie che non dicono nulla?…La vita è breve…
O forse dovrebbe farlo perché – ti cito - “Cortellessa e soci hanno voluto indicare precise direzioni di ricerca, non considerando esclusivamente i poeti più bravi, ma anche quelli che hanno giocato un ruolo centrale nella storia della poesia di questi anni”…Direzioni di ricerca? E dove? Nella ragnatela delle accademie? Quelli che hanno giocato un ruolo centrale nella storia della poesia di questi anni? E dove? Gentiluomo, Ottonieri hanno giocato un ruolo centrale? (tanto per citare quelli un nanosecondo più noti…) …
E Rondoni invece non ha giocato questo ruolo?
Perché, esiste forse una storia della poesia di questi anni? Esiste un dibattito critico?
Ragazzo, l’unico profilo un po’ esauriente sugli ultimi anni di poesia lo ha scritto, in due puntate, una per i giovanissimi e una per gli autori già più conosciuti, sull’Annuario Manacordiano, un geniale critico ventenne Matteo Marchesini… E la cosa non si faceva da quindici anni…E Marchesini lo invitano pochissimo o niente nei vari festivalini e convegnini poetici…
Caro Cangiano, per citarti Giovanni Testori, ricordati che siamo in una comunità dove la cultura non è più Esperienza ma Discorso ( o peggio chiacchiera…)…
E questo a tutti i livelli…Sta scomparendo quel patrimonio di sapere esperienziale e artigianale…
In Poesia e in Filosofia non mi interessa l’ingegneria del pensiero: mi interessa un pensiero che serva alla Vita e in questo mi sento vicino, su opposte sponde, e a Luzi e a Brecht…
Saluti
Ragazzo, l’unico profilo un po’ esauriente sugli ultimi anni di poesia lo ha scritto, in due puntate, una per i giovanissimi e una per gli autori già più conosciuti, sull’Annuario Manacordiano, un geniale critico ventenne Matteo Marchesini… E la cosa non si faceva da quindici anni…E Marchesini lo invitano pochissimo o niente nei vari festivalini e convegnini poetici…
Caro Cangiano, per citarti Giovanni Testori, ricordati che siamo in una comunità dove la cultura non è più Esperienza ma Discorso ( o peggio chiacchiera…)…
E questo a tutti i livelli…Sta scomparendo quel patrimonio di sapere esperienziale e artigianale…
In Poesia e in Filosofia non mi interessa l’ingegneria del pensiero: mi interessa un pensiero che serva alla Vita e in questo mi sento vicino, su opposte sponde, e a Luzi e a Brecht…
Saluti
Andrea Margiotta
Qualche mese fa avevo scritto rispondendo non ricordo a chi nè dove che mi toccava sempre fare lo scettico mio malgrado, infatti io credo, non certo a Dio, ma a qualcos'altro sì.
RispondiEliminaDavanti a tanta ingenuità però (probabilmente tu preferiresti chiamarla semplicità o innocenza dal momento che pensare è sempre qualcosa di artefatto) non riesco neanche più a combattere (pardon, discutere), mi cascano francamente le braccia, avessi l'arguzia di Ramona potrei almeno farti fare due risate ma purtroppo mi manca. Mi limito a lasciarti qualche glossa semi-seria e ti saluto:
1)"non siano posizioni adeguate all’ampiezza del desiderio o del cuore umano…" (mi sfugge il senso. E perchè non del fegato umano?)
2)"quindi ogni lettura può dire qualcosa e, comunque, ogni lettura fa accadere la poesia in una maniera diversa". (accidenti! ma qui si accolgono le teorie di Umberto Eco, cosa dirà mai il cardinale Biffi poi? ma su questa strada come fai poi a dire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato? comunque ti do ragione, mia nonna Nina e mia nonna Luisa guardano entrambe la Clerici ma a una la zuppa di cozze viene davvero uno schifo)
3)"In ultimo, una tristezza che sa tanto di posa e di letteratura…" (maledetta letteratura! fortuna che noi si fa gli agronomi)
4)"Come mai, quando leggo poeti stranieri anche giovani, respiro?
Come mai sento maggiormente il soffio, l’alito della libertà? Sarà un caso?" (no, non è un caso, bevono di meno. Ma la tua visione del mondo si è formata su l'attimo fuggente con Robin Williams?)
5)"Per me un testo poetico è valido quando mi comunica qualcosa: quando aumenta qualcosa, anche in maniera infinitesimale, nella mia vita , a livello gnoseologico o emozionale o altro…" (con altro immagino si intenda gastronomico? e se lo stesso testo da qualcosa a te e toglie ad un altro? come ci regoliamo? facciamo a chi mangia più crauti? Notare l'utilizzo ridondante dei puntini sospensivi, lo faccio anche io, ma io sono in terza media)
6)"…La vita è breve…"(chi fa da sè fa per tre, rosso di sera bel tempo si spera, non c'è due senza tre, non ci sono più le mezze stagioni. Qui i puntini sospensivi vengono utilizzati addirittura prima e dopo, la pregnanza della frase è tale che li meritava)
7)"sull’Annuario Manacordiano, un geniale critico ventenne Matteo Marchesini" (almeno su questo siamo d'accordo: "Ma il percorso di Rondoni racchiude esemplarmente in sè anche un'altra caratteristica del poetese postmoderno: l'anima e Dio sono qui tirati in ballo con una imbarazzante e misera noncuranza-------Non c'è voce più insopportabile di quella che pontifica su un degrado sociale di cui essa stessa, nei fatti- cioè, qui in stile e livello di pensiero-è assolutamente complice" (Matteo Marchesini, Annuario poesia 2004, Roma, Castelvecchi, pag.284)
Buonanotte Margiotta
mimmo cangiano
RispondiEliminaBuongiorno - Mezzanotte -
Sto tornando a Casa -
Il Giorno - si è stancato di Me -
Come potrei Io - di Lui?
La luce del sole era un dolce luogo -
Mi piaceva starci -
Ma il Mattino - non mi voleva - ormai -
Così - Buonanotte - Giorno!
Posso guardare - dai -
Quando è Rosso ad Oriente?
Le Colline - hanno un aspetto - allora -
Che fa traboccare - il Cuore -
Tu - non sei così bella - Mezzanotte -
Io scelsi - il Giorno -
Ma - per favore prendi una Ragazzina -
Che Lui ha cacciato via!
Emily Dickinson
Good Morning - Midnight -
I'm coming Home -
Day - got tired of Me -
How could I - of Him?
Sunshine was a sweet place -
I liked to stay -
But Morn - did'nt want me - now -
So - Goodnight - Day!
I can look - cant I -
When the East is Red?
The Hills - have a way - then -
That puts the Heart - abroad -
You - are not so fair - Midnight -
I chose - Day -
But - please take a little Girl -
He turned away!